[Inter Campus Cuba, tra pratica e teoria per lo sviluppo dei bambini]

L’AVANA – Arriviamo a Cuba in prossimità dell’anniversario della scomparsa di Castro, un evento che ha scosso l’isola e i suoi abitanti. Il clima è mesto, ma positivo. Lo stadio Pedro Marrero, come al solito popolato da atleti di età diverse, ci accoglie sotto il sole.

Incontriamo allenatori e bambini, che ci corrono incontro chiedendoci di rifare gli esercizi dell’ultima visita. Non saranno uguali anche se i principi resteranno gli stessi: divertimento, rispetto e concentrazione. I pilastri di Inter Campus non cambiano, ma come sempre si adattano. In una realtà distante dallo spirito Olimpico, dove conta vincere, perché tutti possono partecipare, è ancora più importante concentrarsi sul metodo e la filosofia del progetto nerazzurro. Lo ribadiamo in campo, così come durante AFIDE, un forum internazionale relativo a sport e sviluppo umano.

L’evento si realizza ogni due anni e raduna esponenti sportivi da tutta l’America. Difronte a peruviani, panamensi, latinoamericani e qualche europeo, presentiamo Inter Campus e alcuni interessanti dati statistici, raccolti su un campione di quasi 1.000 bambini coinvolti nel progetto nel mondo. Si confronta la loro salute, misurata secondo parametri di crescita come peso e altezza, con alcuni indicatori di sviluppo del paese, mettendo in relazione Angola, Camerun, Cuba, Israele e Palestina, Italia, Messico, Nicaragua, Tunisia e Venezuela.

I risultati attirano l’attenzione delle istituzioni, che vogliono incontrarci direttamente per discutere insieme sulle future generazioni. Possiamo promettere loro di continuare l’attività iniziata nel 2005, condividendo con passione e perseveranza un metodo di lavoro non competitivo. Vogliamo aiutare Cuba a migliorare la sua posizione in questa classifica non competitiva tra paesi nerazzurri, ma soprattutto, per il bene dei bambini, ad arricchire lo sviluppo della loro personalità.

18.12.2017

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