LA GUAIRA – Caracas dista dalla costa solo pochi chilometri, che si percorrono in discesa per circa 40 minuti, fino ad arrivare sulle spiagge bianche della Guaira. Ciononostante, per molti bambini è la prima volta che vedono il mare. Un posto molto diverso dalle comunità di Petare, dove i cavi della corrente si aggrovigliano ai pali della luce e le case di mattoni sono così vicine da sfiorarsi l’un l’altra.
Una giornata di festa, destinata in particolar modo alla squadra femminile: mesi fa era stato promesso loro un premio speciale se avessero vinto il campionato sociale della capitale. E neanche a dirlo, così è stato! Vittoria 8-0 nella finale, con rientro nel quartiere scandito dal coro “Vamos a la playa!”. La felicità di vedere le onde e togliersi le scarpe nella sabbia, fare il bagno pur senza avere troppa confidenza col nuoto.
Ma prima, non poteva essere altrimenti, un allenamento di fine stagione in un contesto spettacolare. Esercizi a piedi nudi, tuffi in porta e colpi di testa. La maglia dell’Inter sopra il costume, per buttarsi in acqua tra un esercizio e l’altro. E poi la merenda fatta tutti insieme e la relativa quiete dopo pranzo.
Nel pullman di rientro, esattamente come all’andata, ogni curva è scandita da una canzone: si alterna musica venezuelana ai grandi classici italiani. Un modo per conoscersi fuori dal campo e al tempo stesso un’esperienza unica a tinte nerazzurre.
Il progetto è co-finanziato da UEFA Foundation for Children.
21.08.2023