[DIRITTE AL GIOCO: ISRAELE E PALESTINA]

“Gli inizi sono sempre difficili”, questo “In principio” di Chaim Potok – scrittore statunitense (1929 – 2002) – è uno di quegli incipit da trascrivere su un quaderno, un diario o un’agenda da tenere sempre a portata di mano per citarlo ogni volta che la vita ci mette di fronte a scelte importanti. In Israele e Palestina le scelte importanti si susseguono continuamente e gli scenari sono in perenne evoluzione. Nel corso degli anni abbiamo imparato a seguire il flusso degli eventi e “a cogliere i cambiamenti come opportunità”, per citare il nostro referente locale, Yasha.

Anche il capitolo equità di genere, ostico specialmente in una società conservatrice come quella araba palestinese, e spesso in secondo piano rispetto al primario obiettivo del progetto di far giocare insieme bambini di diverse religioni e culture, ha seguito un sentiero inaspettato. L’attività è iniziata nel 2017 grazie all’intraprendenza dell’allenatore locale Arturo Cohen e alla collaborazione in campo di due giovani allenatrici palestinesi, Rozy e Besan, appassionate da sempre di calcio e determinate a perseguire il loro sogno di sport “alternativo”.

Il gruppo di bambine arabe, oggi sono ben 25, si allena ancora sul campo di Beit Zafafa con il Mister Ali Utman, ex giocatore professionista e attivo da tanto tempo con la Municipalità di Gerusalemme nell’organizzare momenti sportivi di collaborazione

Certo la strada non è stata senza ostacoli: negli anni abbiamo subito molte pressioni da parte degli abitanti del quartiere palestinese di Gerusalemme, proprio al confine tra Gerusalemme Est e Ovest, che non volevano vedere bambine e ragazze, correre dietro un pallone, in calzoncini corti. Così abbiamo spostato gli allenamenti dal venerdì, giorno di preghiera per il mondo arabo, al mercoledì; abbiamo evitato di fare giocare sullo stesso campo bambine e bambini, credendo che il diritto al gioco, anche del calcio, per le bambine valesse il compromesso.

Oggi il gruppo femminile continua ad allenarsi a Beit Zafafa, e se in principio, la partecipazione ai tornei di integrazione tra tutti i nuclei era impensabile, quest’anno hanno partecipato ben due volte a quel momento di festa che riunisce maschi e femmine di Gerusalemme, West Bank e Tel Aviv… A proposito, un nuovo gruppo di bambine si allena da quest’anno anche qui e a dispetto dei luoghi comuni lo fa con grinta e voglia di partecipare e vincere!

12.03.2021

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