[Un calcio alla tratta]

E’ partita dalla cittadina di Slatina la prima visita Inter Campus della nuova stagione, proseguita a Bucarest e si è conclusa a Valcea con attività, non solo sul campo, che hanno permesso di constatare quanto stia crescendo il progetto.

Durante la tappa di Slatina oltre al lavoro sul campo un incontro ha reso speciale il nostro intervento.

Un nuovo progetto creato dalla collaborazione di tre associazioni italiane (Lule, Associazione Proxima e Inter Campus) chiamato “La Bussola”, nato sul territorio di Milano, e attivo nello sviluppo di una sua parte proprio qui in terra balcanica.

L’obiettivo del progetto e delle persone che ad esso lavorano è prevenire e fermare lo sfruttamento lavorativo e la tratta di giovani ragazze rumene, molto spesso minorenni, vittime inconsapevoli del terribile fenomeno del mercato dello sfruttamento sessuale e pornografico. Raggirate con false promesse di un futuro migliore, arrivano in Italia, spinte in una rete di sofferenze e soprusi dalla quale difficilmente riusciranno ad uscire.

Da qualche anno una squadra di ragazze Rom si è aggiunta alla famiglia Inter Campus di Slatina – un contesto caratterizzato dalla presenza di molti bambini e bambine di etnia Rom che giocano insieme a bambini rumeni – ed è proprio a loro che si è rivolto il suddetto incontro, curato da Silvia, operatrice che da vent’anni lavora nel Progetto Lule per sensibilizzare le ragazze rispetto al grande pericolo della tratta, ai campanelli d’allarme cui prestare attenzione, al modo in cui individuare una possibile situazione di pericolo e come prevenire il rischio di gravidanze precoci cui spesso ragazze Rom vanno incontro.Realtà dure, parole forti e sensazioni intense che vanno guardate negli occhi e affrontate con l’unico obiettivo che Inter Campus si pone in campo e fuori: il bene dei bambini e delle bambine che fanno parte della nostra grande famiglia.

04.11.2019

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