[Obiettivo integrazione]

La delegazione Inter Campus composta dai tecnici Roberto Redaelli e Davide Lubes ha visitato i due nuclei di Dupnitsa e di Banya. La seconda visita stagionale in Bulgaria è iniziata alla vigilia della Pasqua ortodossa, nella cittadina di Dupnitsa dove si sono svolti allenamenti con 40 bambini e bambine della scuola che integra i bambini della stessa struttura e quelli affidati dalle istituzioni che si occupano di minori in gravi situazioni familiari al vicino orfanotrofio Olga Stoyanova.

Nel cuore dei monti Balcani, ad una cinquantina di chilometri dalla città di Plovdiv, nel piccolo villaggio termale di Banya, si trova da una quindicina d’anni l’altro progetto Inter Campus. In questo particolare contesto il 95 % dei partecipanti è di etnia rom. Popolo nomade, divenuto nei secoli in parte stanziale, da sempre discriminato.

Qui il nostro allenatore bulgaro, Doncho è autorevolmente riconosciuto sia dai bambini piccoli sia da quelli più grandicelli. Anche se non parla la loro lingua, il Romanesh, sa farsi intendere. L’applicazione della metodologia Inter Campus mirata allo sviluppo integrale della persona, con particolare attenzione allo sviluppo motorio e cognitivo senza mai trascurare aspetti emotivi e sociali, sia sul campo sia fuori sono costanti i richiami alla pacifica convivenza tra culture diverse e alla valorizzazione delle differenze.

Inter Campus opera qui in Bulgaria per far sì che le comunità interagiscano. Il comportamento dei rom è spesso legato principalmente al loro amore per la libertà. La maglia nerazzurra veicola integrazione e sul campo riesce ad eliminare le differenze.

03.05.2019

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