CARACAS – Abitare nelle baraccopoli di Caracas significa vivere con il timore costante di eventi violenti, che possono accadere da un momento all’altro. Questa sensazione si avverte da subito, data la totale mancanza dei minimi servizi, come acqua, fognature o nettezza urbana. La conformazione stessa dei barrios, quasi fossero un labirinto impenetrabile, ne ispira la violenza: vicoli, scale, baracche disegnate e costruite l’una sopra l’altra e passaggi segreti che le collegano sono scenari perfetti per la delinquenza.
Sono luoghi quasi sconosciuti alle autorità e alle forze dell’ordine locali ma che, anche in questo caso, la maglia dell’Inter è riuscita a colorare.

San Isidro e Los Erasos sono le chabolas (baraccopoli) nelle quali Inter Campus, attraverso la collaborazione con Fundacion Magallanes, può entrare con la propria attività.
Il referente di progetto Luis Merola e l’allenatore e coordinatore tecnico Mario Berdugo hanno chiesto aiuto in questa sorta di pacifica invasione ed Inter Campus ci ha creduto immediatamente.

Lo stesso Mario vive a San Isidro e ha un sorriso contagioso quando, con fierezza, ci mostra il contenitore dell’acqua piovana appena comprato che gli consente di avere l’acqua corrente in casa, o quando ci racconta come Inter Campus stia cambiando le abitudini dei 150 bambini coinvolti nel progetto. Aiutati dagli educatori/allenatori del Don Bosco Perù e Mesa, Luis e Mario ogni giorno accolgono i bambini per farli giocare a calcio e stare lontani dai rischi che quotidianamente incontrano.

La consegna dei nuovi completini dell’Inter si trasforma in una festa e le vecchie maglie, ancora ben tenute seppur strausate, danno il senso di quanto l’appartenenza al progetto, nato nel 2010, abbia trasmesso regole e attenzioni a questi bambini. Nessuno se lo aspettava in così poco tempo. C’è chi la nuova maglia non vuole indossarla, la conserva in un sacchetto per utilizzarla in futuro: gli allenatori Silvio e Roberto lo rassicurano dicendogli che l’anno prossimo ne arriverà un altra ancora più bella…
Nella città che vanta il triste primato mondiale di una media di 19 omicidi al giorno, Inter Campus ha costruito basi importanti, che suscitano un meccanismo di emulazione da parte di altre istituzioni sportive, come associazioni di pelota o scuole private, che pianificano progetti di integrazione dedicati a giovani che vivono il disagio dei Barrios.

Sempre grande attenzione riscontrano i nostri corsi di aggiornamento tecnico, che si pongono l’obiettivo di migliorare competenze su processi formativi ed educativi, attraverso lo sviluppo di un modello didattico specificatamente dedicato e basato naturalmente sul gioco più bello del mondo.

01.02.2014