AL MANSOURI – Si respira aria di convivenza nella scuola del villaggio del sud del Libano dove, come di consueto, sono i bambini ad accoglierci con festosi sorrisi e occhi illuminati dal sole ancora caldo.
In una regione dove i recenti conflitti armati e le lotte intestine hanno devastato ogni villaggio, oggi abbiamo incontrato il nucleo di Inter Campus Libano che si è dimostrato essere un raro esempio di integrazione e armonia.
“Qui a scuola ci sono bambini libanesi (sunniti e sciiti), siriani, palestinesi e curdi. Non credete a chi dipinge il Libano come un paese ancora attraversato da divisioni, io sono sciita e i miei migliori amici sono sunniti e cristiani; noi giovani abbiamo cambiato pagina e ora stiamo scrivendo un futuro di pace e unità”. Queste le parole di Hussein, l’allenatore che segue i bimbi di Inter Campus.
L’attività procede molto bene e grazie ai nostri tecnici Juri e Fabio, beniamini dei bimbi, riusciamo a tracciare un sentiero di continuità sul percorso educativo degli studenti della scuola che, altrimenti, non avrebbero la possibilità di praticare attività sportiva dal momento che il governo libanese ha tagliato i fondi all’attività ludica nelle scuole.
“Siamo ai margini del paese, ogni contributo, ogni iniziativa finalizzata all’educazione di questi bambini è più che gradita. Ormai i bimbi vedono nella maglia nerazzurra la loro definizione di libertà” ci dice il Abu Hussein, il preside della scuola e noi siamo orgogliosi di poter contribuire portando i valori di Inter Campus.
Come sempre siamo ospiti del contingente italiano UNIFIL presso la base ONU di Shama guidata dal Generale di Brigata Ugo Cillo e – grazie alla stabile collaborazione con il Multinational CIMIC Group – possiamo garantire continuità al nostro progetto.
Certamente il Libano resta un paese di difficile interpretazione: Al Mansuri rimane comunque tristemente contrapposta ad altre realtà locali ben lontane dal processo di accoglienza e convivenza, ma noi continuiamo il nostro lavoro, consapevoli che il bene può generare solo un bene maggiore.
07.11.2016