[INTER CAMPUS CUBA, LO SPORT COME CULTURA]

Havana – Come è ormai tradizione, alla fine di novembre l’Ambasciata Italiana di Cuba promuove sette giorni di eventi in città. Ci sono mostre, dibattiti, concerti e, da qualche anno, anche sport. Il nostro progetto, per l’occasione più tricolore che nerazzurro, si inserisce all’interno di un programma volto a promuovere lo sviluppo umano a 360 gradi. Il torneo Inter Campus allo Stadio Polar, anticamente una fabbrica di birra ora convertito a primo campo a 11 in sintetico di tutto il Paese, diventa così il culmine della nostra visita all’Avana e il primo evento della Settimana culturale italiana.

Prima però tanti momenti di teoria e pratica, secondo il consueto canovaccio Inter Campus. In particolare, esercizi in campo con Joel, l’allenatore locale di Plaza de la Revolución. Qui David, un bambino un po’ sovrappeso pieno di energia, è leader del gruppo e guida i compagni negli esercizi di lancio e presa al volo. Venti ragazzi che tre volte alla settimana giocano nel campo adiacente alla scuola all’insegna di amicizia e divertimento.

Tante attività anche nel nucleo di Playa, il cui campo è casualmente situato davanti alla casa dell’Ambasciatore italiano. Qui, sotto la guida costante di Raul, i bambini fanno sport e crescono giorno dopo giorno. Con loro svolgiamo esercizi di precisione, per stimolare pazienza e concentrazione. Samuél, in particolare, pare sia il matematico del gruppo: ci sfida in una gara di tabelline da cui inevitabilmente usciamo sconfitti.

Trionfano invece allegria e voglia di stare insieme, senza mai dimenticare il valore educativo dello sport. Perché a volte si vince, altre si impara.

01.12.2017

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