Dal 3 all’8 ottobre si è svolta la prima visita della stagione 2011/2012 Inter Campus in Congo RDC, nelle realtà di Kinshasa e nel limitrofo quartiere di Kimbondo. A Kinshasa si è lavorato coinvolgendo 100 bambini collegati all’associazione Ujana e provenienti dal vicino camp Kokolo, un quartiere dormitorio di baracche e case fatiscenti per le famiglie dei soldati che sono dislocati nelle provincie, lontano dalla capitale e di cui in realtà molti sono morti in questi ultimi trent’anni di guerre, lasciando le vedove e gli orfani a vivere nel campo. Quasi un terzo dei nostri bambini sono difatti senza padre, e tutti comunque in situazione estrema di difficoltà economica e sociale. Ancora più difficile la situazione dei bambini di Kimbondo, alla periferia di Kinshasa, dove esiste un centro pediatrico realizzato dalla dottoressa Perna, milanese, ormai novantatreenne. Conosciuta in tutto il Paese come “Mama Kòko”, da anni raccoglie i bambini abbandonati, specie quelli che vengono considerati “stregoni” perché nati contemporaneamente a qualche disgrazia e pertanto sono esposti perché muoiano, talvolta dopo avere subito sevizie per “cacciare” il maligno dai loro corpicini. Il centro li raccoglie e li cura fino alla maggiore età, affiancando all’ospedale una scuola. A Kimbondo finora abbiamo solo potuto effettuare delle visite di check poichè non disponevano di un terreno adatto alle attività sportive: l’ospedale consta di diversi edifici costruiti su terrazzamenti digradanti sul fianco di una collina. Ora invece l’Unicef, con il supporto ricevuto attraverso il tour della Champions , si impegnerà a realizzare finalmente un campo da calcio con strutture sanitarie annesse, che sarebbero oltretutto le uniche disponibili per tutti i bambini del circostante distretto di Mongafula, svolgendo così sia la funzione di servizio per i bambini dell’ospedale e del distretto, sia la non secondaria funzione di integrazione (con partite, tornei, iniziative diverse) fra i bambini di Kimbondo e quelli dei villaggi circostanti.

18.10.2011