[Inter Campus Colombia: il valore di una maglia]

MIRANDA – A sud-est di Cali, in Colombia, le montagne si inaspriscono fino a diventare impervie. Siamo nella vasta regione del Cauca, caratterizzata da luoghi rurali, spesso inesplorati. Qui, insieme a tante persone che vivono pacificamente, si rifugiano molti contrabbandieri ed ex-combattenti delle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia.

Il contesto, all’apparenza sereno, nasconde moltissime minacce, soprattutto per chi è nato e cresciuto in questi luoghi. Fin da molto piccoli, bambini e bambine sono esposti al contatto con queste frange di popolazione al confine della legalità, che proprio ai più giovani offrono qualche piccolo guadagno in cambio di lavoretti. In condizioni di grande povertà, è più facile cedere alla tentazione e gli stessi genitori si trovano in difficoltà nel suggerire la strada migliore.

Inter Campus, che già una volta ha dovuto cambiare il luogo di allenamento in cerca di uno spazio davvero sicuro, tenta ogni giorno di porsi come strumento preventivo ed educativo. Di usare i valori del calcio per mettere i bambini nelle condizioni di scegliere in modo consapevole. Proseguire negli studi, per esempio, oppure avere la forza di volontà per autodeterminarsi, di dire no. Senza lasciare che un compagno negativo possa influenzare gli altri. Non è semplice, perché gli stessi allenatori hanno a che fare con ricatti quasi quotidiani, eppure la maglia dell’Inter è un messaggio forte e silenzioso: fa capire che dietro quel pallone c’è una famiglia allargata che si preoccupa del futuro di queste ragazze. Che nessun bambino è da solo nel proprio percorso di crescita.

È questo uno dei tanti effetti prodotti da Inter Campus: la protezione nerazzurra che senza schiamazzi colora i campi del mondo.
Il progetto è co-finanziato dalla UEFA Foundation for Children.

02.02.2024

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