Eccomi in volo per il Paraguay.
Quante emozioni nei giorni passati, innumerevoli sorrisi, fantastici pensieri e incredibili e indescrivibili emozioni mi hanno pervaso e riempito il cuore.
Ci siamo fermati solo quattro giorni, ma e’ come se fossimo stati a Cochabamba una vita.
Abbiamo incontrato le TV e giornali locali ma l’incontro piu bello è stato coi bimbi della Fondaciòn Casari il giorno dopo il nostro arrivo.
In un centinaio ci hanno accolto e subito ci hanno fatto capire a cosa saremmo andati incontro. Tanta festa, gioia e allegria e sul campo grande impegno e ascolto alle mie parole e a quelle di Lorenzo.
Il giorno dopo una giornata intensissima ci ha visto fare piu allenamenti che mai e incontrare anche tanti allenatori delle realtà locali.
Durante la mattinata abbiamo fatto un nuovo allenamento con circa 80 bimbi del Deportivo CER, a metà giornata ci siamo recati una scuola americana dove abbiamo coinvolto i bimbi del college, circa 60, piu 30 bimbi della Fondazione.
Un allenamento speciale e coinvolgente, che ha entusiasmato così tanto i bambini! Abbiamo organizzato 4 stazioni dove i bimbi non erano mai fermi e giocavano sempre.
La cosa piu bella è stata vedere i bimbi della Fondazione buttarsi come matti su un campo di erba, cosa fuori dalla loro routine visto il campo in terra e coi sassi sul quale giocano abitualmente.
Per non scontentare gli altri, siamo poi tornati al centro e abbiamo fatto giocare altri 90 bimbi, organizzando un mega torneo su 7 campi.
Terminato il torneone abbiamo incontrato tutti gli allenatori presenti ai nostri allenamenti e abbiamo parlato e discusso sul ruolo fondamentale dell’allenatore/educatore di Inter campus e su come strutturiamo le nostre sedute di allenamento.
Grande confronto e partecipazione hanno fatto si che tutto fosse ancora molto più coinvolgente.
Ma la giornata piu magica, sì, la definirei proprio così, è stata quella del venerdi.
Visita al carcere di San Sebastian; ecco alcuni dati per rendere ancora più chiara la cosa :
700 detenuti in 900mq e con un bagno solo. Ma non finisce qui. Circa 50 bambini e bambine dai 6 ai 14 anni presenti, costretti incolpevolmente a vivere una vita difficile, diversa e crudele per colpa di chi li ha messi al mondo.
Massimo Casari, il nostro referente in Bolivia, ha pensato di farci incontrare questi bimbi, di farli giocare e di regalare ad ognuno di loro un piccolo pensiero. La maglia coi nostri colori.
La gioia dei bimbi era incontenibile e indescrivibile, il mio era uno stato di gioia ma anche di rabbia. Perché ci dovevano rimettere e soffrire per colpa di altri?
Dopo aver fatto giocare i bimbi, io Lorenzo e Massimo abbiamo giocato con gli adulti. Non potete immaginare. Goal, uno zero per noi. Fischi e urla ci assalgono…che spavento! Ma poi, dopo la partita, è stata la volta dei saluti, dei calorosi abbracci e delle foto ricordo.
Ah, dimenticavo, il campo era al centro del carcere (circa 30x15m), come una piazza, dove quando non si gioca si parla e si mangia. Ho provato una indescrivibile sensazione. Speriamo di tornare e di poter fare qualcosa per quei bimbi innocenti.
Al pomeriggio siamo andati alla Fondazione del Nino, dove abbiamo incontrato circa 35 bimbi dai 5 ai 10 anni, che ci hanno accolto e abbracciato come non mai.
Mi chiedevo come mai tutto questo attaccamento e subito Massimo ci ha comunicato che tutti i bimbi che vivono li dentro sono stati abbandonati o sono orfani e vivono in casette con un rapporto 15 bimbi due educatori.
A gestire il tutto Padre Matteo, un uomo dalle tante idee e dal cuore grande.
Dopo l’allenamento, con tutti i bimbi più stanchi e divertiti che mai, abbiamo visitato il centro e la chiesa dove un immenso murales mi ha fatto fermare a riflettere e a pensare alle cose belle e brutte della vita.
Un caloroso ringraziamento per il prezioso aiuto e impegno quotidiano a Massimo, Veronica e Alessandro Casari, a Francesco, Aniello, agli allenatori del Cer Thomas ed Alvaro, al fotografo Raul e a tutti quelli del centro, da Valentina a Victor.

Gabriele Raspelli

11.11.2011