[In viaggio nel cuore della Bulgaria]

La seconda visita di questa stagione 2017/18 ha inizio a Sofia, nel centro della maestosa capitale bulgara, all’interno dell’edificio che ospita l’Ambasciata italiana in Bulgaria. Tra queste mura storiche l’Ambasciatore italiano Stefano Baldi ha ricevuto la delegazione Inter Campus, composta dal responsabile organizzativo, Christian Valerio, i due tecnici Paola Balconi e Roberto Redaelli,  e i rappresentanti del partner locale, la Fondazione Stefan Noykov, il direttore Ventsislav Panchev e la coordinatrice locale del progetto Yordanka Yaneva. Un incontro istituzionale dove è stato presentato il progetto Inter Campus Bulgaria nei dettagli della sua evoluzione; vent’anni di relazione e costante attività svolta insieme, una missione comune: utilizzare il gioco del calcio per favorire lo sviluppo educativo delle minoranze etniche e svantaggiate, perseguendo l’obiettivo dell’integrazione e l’inclusione sociale. Missione altamente apprezzata dall’Ambasciatore con il quale si sono gettate le basi per iniziative congiunte sul territorio in ambito di cooperazione futura.

Lasciamo in auto alle nostre spalle la capitale, diretti ad est, verso il Mar Nero. Raggiunta la regione centrale della Bulgaria, a sud del monte Botev, ci troviamo nella “Valle delle rose”, in un paesaggio circondato dai monti Balcani dove, nel piccolo villaggio di Banya si trova il nucleo Inter Campus.

In questo periodo sta per concludersi la raccolta dei fiori alla quale molti dei genitori dei bambini dell progetto sono impegnati quotidianamente. L’essenza di rosa prodotta in Bulgaria è ricercata in tutto il mondo. All’inizio del XVIII secolo il rosaio era stato importato dalle plaghe dell’Asia Anteriore e piantato dagli Ottomani in questa valle.

Sul campo in erba naturale di quel che rimane dello stadio, costruito in epoca socialista, una trentina di bambini bulgari e rom si allenano insieme guidati nel loro percorso dall’allenatore locale Doncho. Non sono affatto semplici da gestire ma il loro atteggiamento, la loro condotta e i gesti tecnici migliorano costantemente. Nonostante le titubanze di alcuni genitori, Doncho riesce ad allenare insieme bambini misti, bulgari e rom. A questi ultimi in particolare se non ci fosse Inter Campus, la frequentazione di attività sportive strutturate sarebbe inaccessibile.

Durante la settimana della nostra visita, altre due delegazioni provenienti dai nuclei di Troyan e Dupnitsa, accompagnati dai lor Mister, Midko, Vladi e Ventsi, si sono unite al gruppo locale per svolgere insieme attività sul campo. Bambini di differenti culture, con molteplici problematiche familiari, provenienti da diversi contesti, si sono allenati insieme sotto la guida dei coach italiani e bulgari.

08.06.2018

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