[DIRITTE AL GIOCO: MESSICO]

Queretaro – Hugo è un bambino messicano, vive a Queretaro e fa parte del primo nucleo del progetto Inter Campus Messico, nato qui, presso il collegio delle Suore Marcelline, che coinvolge 100 bambini e bambine con disagi famigliari. Ed è proprio alle sue compagne di gioco che invia un messaggio di incoraggiamento e solidarietà alla vigilia di quel grande torneo femminile che si svolge ogni anno a Silao e che coinvolge le bambine di tutti i nuclei. Una festa bellissima e straordinaria, soprattutto se si pensa che ad essere protagoniste sono le bambine e le ragazze mentre i loro compagni maschi le sostengono, facendo il tifo per loro.

“Quasi fantascienza in un paese dove la discriminazione nei confronti del genere femminile, siano esse donne, ragazze, bambine è in continua crescita come dimostra l’altissimo tasso di femminicidi (fino a dieci ogni giorno)” ci racconta Karla Guiterrez, coordinatrice locale, “e dove violenza fisica e psicologica sono all’ordine del giorno all’interno delle famiglie in cui la donna è per cultura considerata inferiore.”

Ecco perché per una ragazza messicana è così importante partecipare a Inter Campus, non solo per giocare e divertirsi ma anche e forse soprattutto perché lo fa praticando uno sport classificato “maschile”, crescendo in un ambiente sicuro in cui ragazzi e ragazze imparano a vivere e rispettarsi l’un l’altro, dove i nostri allenatori danno loro quella sicurezza che la società esterna gli nega. “Giocare con i ragazzi non è sempre stato facile, racconta Eunice, “quando ho iniziato avevo sei anni e ho ricevuto pallonate e raramente mi veniva passata la palla, però ho insistito, per inseguire il mio sogno ed è il messaggio che vorrei dare alle altre ragazze, se giocare a calcio vi piace, non demordete, al vostro fianco avrete anche buoni insegnanti coi loro saggi consigli.”

26.03.2021

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