New York – “I ricordi della mia passione per il calcio risalgono a quando ero bambina. Mio padre viaggiava molto e mi piaceva stargli vicino quando era a casa. Una delle sue attività preferite per rilassarsi era guardare le partite di calcio in TV e spiegarmi le regole del gioco, i nomi dei giocatori e delle squadre. Ho passato ore a guardare le partite e senza rendermene conto sono diventata una vera appassionata.
Crescendo ho imparato ad amare il calcio anche per altri motivi. Il calcio è uno strumento incredibile per rafforzare la fiducia in sé stessi, a lavorare in squadra, insegnando competizione “sana” e amichevole, empatia, passione e determinazione. Svolge anche un ruolo importante nell’educare e imparare giocando. Quello che più mi affascina del calcio è che dà una sensazione di totale libertà e voglia di raggiungere obiettivi.
La prima volta che ho saputo dell’esistenza di Inter Campus è stato quando l’Inter ha visitato le Nazioni Unite a New York nel luglio 2016. L’Inter è venuta con un gruppo di bambini che stavano promuovendo i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite per l’Agenda 2030. Anch’io, nel tempo libero, contribuisco a promuovere i principi dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 SDG impegnandomi in attività che aiutano le persone vulnerabili a migliorare il proprio benessere. Un esempio è la creazione dell’evento One Billion Voices che porta le voci delle persone con disabilità, in particolare quelle dei bambini e dei giovani, all’attenzione globale e aumenta la consapevolezza sui loro diritti, speranze e capacità.
È stato con Omar El Sayed, Project Manager di Inter Campus e responsabile del progetto USA, che ho appreso che Inter Campus è perfettamente allineato con i miei valori e quelli delle Nazioni Unite nel promuovere lo sviluppo socioeconomico e ambientale, la giustizia sociale e il rispetto della dignità della persona. È così che è iniziata la nostra collaborazione. Ho invitato Inter Campus all’evento “One Billion Voices: rendere visibile l’invisibile” che avevo organizzato in collaborazione con le Nazioni Unite concentrandomi su come il settore pubblico e privato possano promuovere l’inclusione delle persone con disabilità attraverso lo sport.
Inoltre, lo sport è definito nel preambolo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come un “fattore abilitante per lo sviluppo e la pace”. Lo sport del calcio ha il potere unico di unire le persone e servire da strumento per raggiungere tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Può anche essere usato come uno strumento importante per educare divertendosi e giocando (SDG 4) rafforzando la resilienza. Per me, questo sport ha anche il potere di unire le persone e unire le comunità soprattutto nei momenti di difficoltà. Con il calcio la diversità e il multiculturalismo diventano valori aggiunti!
Inter Campus comprende tutto quanto sopra, creando una vita migliore per i bambini che vivono in aree non privilegiate. Sono stata davvero ispirata dai Manager e dagli allenatori di Inter Campus e dalla loro devozione alla causa, che insieme lavorano per dare una vita migliore alle future generazioni di bambini affinché possano realizzare i loro sogni. Ecco perché non ho esitato e ho accettato con entusiasmo di sostenere Inter Campus per riportare le sue attività a New York, in una scuola del Queens, che si trova nell’area urbana più culturalmente ed etnicamente diversificata del mondo, credendo che anche il progetto newyorkese saprà contribuire alla crescita di tanti piccoli a diventare grandi.
29.12.2020