Siamo nel ghetto Hristo Botev, periferia sud-est della capitale bulgara, qui raramente entrano persone che non vivono nel quartiere. Tra case senza tetti e baracche in lamiera si sente il suono degli zoccoli dei cavalli che trainano i carri colmi di materiale recuperato nei cassonetti dei rifiuti per la città. Nel quartiere, povertà, degrado ed esclusione sociale sono tangibili.
Rom e Bulgari, pur essendo cittadini dello stesso stato, sono parte di due mondi paralleli e inconciliabili.
Inter Campus, in sinergia con il partner locale, la Fondazione Stefan Noykov, ha attivato un progetto a beneficio di una cinquantina di bambini della scuola 94 Dimitar Strashomirov frequentata per il 98% da Rom, con due allenatori-educatori, Bobi e Kemal.
“Non è semplice essere insegnante in questa scuola” racconta Bobi. “Alcuni bambini non sono di facile gestione, altri si comportano molto bene. Ma lo sport è di grande aiuto per intraprendere un percorso educativo-sportivo fin da piccoli.”
L’attività sul campetto e i colori nerazzurri hanno incuriosito il quartiere. A bordo campo ragazzi di 14, 15 e 16 anni, studenti fuori-corso che tentano di ottenere il diploma di licenzia media, assistono increduli ai nostri allenamenti.
19.04.2024
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