TEL AVIV – Se un miracolo doveva accadere, dove se non in Terra Santa? Dopo molto lavoro diplomatico e nel rispetto delle decisioni e delle posizioni di tutti gli interessati, finalmente un piccolo torneo in zona neutra fra bambini figli dei rifugiati africani del sud di Tel Aviv, bambini di un kibbutz, di una cittadina araba israeliana e di una cittadina araba palestinese insieme sul campo.

Dapprima visitati nelle rispettive sedi, i bambini hanno successivamente partecipato ad un un’attività distinta ma sullo stesso terreno (resa possibile anche grazie al prezioso intervento del signor Buma), che poi per un fortunato bisogno di organizzazione si è trasformata in una attività congiunta di tutte le parti in campo.

Un degno epilogo per la visita Inter Campus, iniziata già molto bene invitando i bimbi del sud di Tel Aviv nel campo verde e organizzato del Maccabi Tel Aviv, di cui hanno incontrato l’allenatore Paulo Sousa, già noto al nostro calcio. Inter Campus e Maccabi Tel Aviv sono sulla stessa linea nel collaborare in favore dei figli dei rifugiati africani che stanno in quel quartiere di degradata periferia.

L’attività in cooperazione con Ghetton Association di Yasha Maknouz e Jasmine Seror ci sta aprendo nuove porte, là dove finora avevamo trovato, purtroppo per i bimbi, molte porte chiuse. Ma Inter Campus trova sempre i partner adatti per passare dal nero all’azzurro.

22.05.2014

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