Tre anni fa inaugurammo Inter Campus in Nicaragua, a Managua, la sua capitale. Da allora sono state effettuate numerose visite durante le quali il progetto si è evoluto, consolidando e sviluppando le basi poste nel 2014. Tornare dopo tanto tempo è una grande emozione e un’opportunità per verificare i progressi fatti dai bambini e dagli allenatori locali: Arquimedes, Wilbert, Alexander e Cesar.
Oggi entriamo in campo e incontriamo gli stessi bambini, un po’ cresciuti, che tre anni fa erano alle prime armi con il calcio, in un paese in cui il panorama sportivo è dominato da palle da baseball, guanti da pugilato e piste di atletica. In un contesto precario come questo, il fatto che nessun bambino abbia abbandonato il nostro percorso è un primo traguardo importante. Anzi, la costanza di tutto il gruppo nelle presenze agli allenamenti settimanali dimostra come la passione sia sempre più aumentata.
Educare attraverso il calcio: è questo che chiediamo a tutti i nostri allenatori in giro per il mondo e infatti ci piace considerarli “educatori” prima che “tecnici”. Qui in Nicaragua sono stati abili a creare un gruppo unito, a condurlo nella giusta direzione, a non perdere nessuno per strada; ed è questa la loro vittoria più grande. Dal punto di vista tecnico poi, il frutto del nostro lavoro è evidente: la struttura di allenamento è consolidata e applicata con passione, numerosi passi avanti sono stati fatti anche sulla correzione del gesto tecnico e le varianti inserite in ogni esercitazione risultano sempre appropriate e fantasiose.
Nota di merito ad Arquimedes, fedele ai dettami di Horst Wein (mitico allenatore tedesco, teorico del Funiño, il metodo da lui concepito dove il miglioramento del gesto tecnico è secondario allo sviluppo della personalità del bambino), ma abile nel sapersi adattare alle nostre proposte e alle caratteristiche dei bambini. Menzione anche per Wilbert: cresciuto e migliorato insieme a noi, è ora diventato collaboratore tecnico di un club di prima divisione, l’equivalente della nostra serie A. Nonostante questo non rinuncia alla collaborazione con Inter Campus e all’attività coi bambini. Infine Alexandre e Cesar, che con la loro costanza sono diventati punti fermi del progetto.
Realizzare interventi sociali a lungo termine e senza porsi limiti temporali: questo l’obiettivo di Inter Campus, attivo per esempio in Brasile dal 1997, in Romania dal 2000, o in Camerun dal 2001. Molto più giovane invece risulta Inter Campus Nicaragua dove il cammino è appena iniziato…
03.03.2017