Le Quilombolas sono comunità fondate da afro-brasiliani fuggiti dalle piantagioni dove erano costretti in schiavitù fino al secolo scorso. Anche grazie a episodi di resistenza e protesta, dal 1888 in Brasile la schiavitù è stata abolita, ma molte famiglie continuano a vivere in condizione di povertà.
Le coltivazioni di canna da zucchero fanno da sfondo ai nostri campi, dove bambini e bambine inseguono scalzi un pallone. Dietro di loro, in lontananza, la raccolta manuale delle piante. Davanti a loro invece un futuro incerto, reso più leggero dai colori nerazzurri. Essere parte di un gruppo e sentirsi ascoltati, manifestando il proprio diritto a giocare ed essere liberi. Le tracce di una storia recente, che ancora oggi si ripercuote nelle nuove generazioni, sono tangibili nei monumenti, nei racconti dei nonni, nei manifesti all’interno delle scuole.
Siamo a Trigueiros, un nome che richiama il grano – da trigo, frumento – e invece indica un piccolo villaggio in mezzo ai canneti. Qui la console d’Italia in Pernambuco, a seguito dell’arrivo di Inter Campus, è riuscita a inserire l’italiano come materia extracurricolare che gli alunni possono inserire nel percorso di studi. Una piccola esternalità positiva, le ricadute di un progetto sportivo che va oltre il terreno di gioco. Siamo grati a chi si spende per l’educazione dei giovani e felici che Pazza Inter, cantata dai bambini al nostro arrivo, sia diventato nel mondo anche un testo di studio.
06.01.2023