Shatila – Le giornate scorrono e sul campetto in sintetico, collocato all’ingresso del campo profughi, risuonano le voci felici dei bambini e delle bambine del progetto Inter Campus. A distanza di anni dalla nostra prima visita, quel rettangolo verde si è ormai trasformato in uno spazio sicuro dove regnano gioco, entusiasmo e spensieratezza. Paure, incertezze, che caratterizzano un presente troppo severo, vengono abbandonate sulla soglia del campo. Al di fuori infatti la situazione continua a precipitare e porta via la garanzia di un futuro adeguato che dovrebbe spettare di diritto ad ognuno di questi bambini. Nonostante tutto, una volta calpestato il manto erboso, vengono catapultati in un mondo parallelo.
È un traguardo importante quello raggiunto, dopo 6 anni di progetto. Restituire ai bambini un luogo sicuro, dove potersi immergere in un mondo più appropriato fatto di goal, energia, amicizie e sfide.
È motivo di grande orgoglio, inoltre, il gruppo degli allenatori/educatori, tutti ragazzi nati e cresciuti nel campo profughi di Shatila che non hanno ricevuto le stesse opportunità che oggi loro stessi garantiscono ai piccoli intercampisti.
Durante l’ultima visita si sono calati nei panni di “bambino”, svolgendo la formazione attraverso giochi e attività pratiche sul campo. Il tutto per permettere loro di rivivere le sensazioni e le emozioni provate dai più piccoli, riacquisendo consapevolezza sul loro mondo e sulle loro necessità.
12.05.2023