L’intervento formativo di Inter Campus alla Jinding School di Putuo, scuola elementare e media alla periferia di Shanghai, assume non solo un ovvio aspetto didattico, promuove anche e soprattutto un nuovo modo di socializzare. Infatti, se da una parte condividiamo la metodologia dell’allenamento con gli insegnanti di educazione fisica, dall’altra portiamo tanta novità e tanto divertimento ai nostri bambini.
Da tre anni, l’obiettivo in questa scuola è favorire l’integrazione tra bambini nati e vissuti in città e coloro i quali invece arrivano da aree rurali. É evidente come non esista niente di più immediato dello sport per far entrare in contatto bambini di ambienti diversi. E se tutti sono concentrati a rincorrere un pallone allora possiamo fare al caso loro!
Differentemente da una tipologia di insegnamento per lo più analitico, un intervento come il nostro, di carattere più ludico e giocoso, permette di entrare in contatto rapidamente con le aree della personalità dei bambini. Ed il cambiamento in questi tre anni è stato a dir poco sensibile, sia da un punto di vista tecnico (molti bambini praticando il calcio almeno una volta a settimana hanno sviluppato rapidamente abilità nella guida del pallone), ma anche e soprattutto nella vitalità che dimostrano durante gli allenamenti. Ora sono molto meno timidi e più desiderosi di sperimentare nuovi giochi e nuove esercitazioni. Le risate durante i momenti ludici sono più che fragorose ora, quasi liberatorie.
In questi tre anni è cambiato anche il nostro rapporto con gli insegnanti-allenatori della Jinding School, dapprima più chiusi e riservati nel confrontarsi, ora invece aperti e disponibili anche a mettersi direttamente in gioco, come nell’ultima visita, quando abbiamo fatto provare sulla loro pelle la metodologia Inter Campus. Tornati bambini, hanno potuto sperimentare in prima persona il potere di un allenamento in cui gioco ed insegnamento cercano di fondersi per mettersi al servizio delle necessità dei nostri piccoli calciatori.
Il progetto cresce, quindi. La lingua rimane un ostacolo nelle lezioni in aula, dove necessitiamo di un interprete, ma durante i lavori sul campo spesso basta spiegare mostrando, il linguaggio del corpo è un linguaggio universale d’altronde.
La crescita del progetto non può che stimolarci a proseguire su questa strada. Preparando la prossima visita!
09.12.2016