Vicino al confine con la Croazia Inter Campus da circa 12 anni opera nella città di Domanovici, a pochi chilometri da Mostar. Circa una settantina di bambine e bambini di ogni etnia o credo giocano ogni anno sul campetto della NKDubrave con i nostri allenatori, Mirko e Dario, coordinati dalla referente Zorica. Inter Campus utilizza il gioco del calcio lavorando sulle generazioni future per abbattere quelle barriere che sono retaggi del passato. Prima della guerra Mostar aveva il numero più elevato di matrimoni misti dell’intera Jugoslavia. Oggigiorno sono rari. Le tragedie più dolorose di quel buio periodo sono quelle tracciate dentro alle famiglie miste… Parlando a bordo campo con le famiglie dei nostri bambini emerge che tutti amano la loro terra ma pochi amano lo Stato governato col principio dell’etnocrazia. Un sistema politico frammentato che difficilmente può reggere la sfida della riappacificazione.
Mostar è divisa dal fiume Neretva, una città piena di ponti, ne sono stati ricostruiti sette dei dieci distrutti durante la guerra, ma pochi ancora lì attraversano: a est i bosgnacchi-musulmani, a ovest i croati-cattolici. Inter Campus utilizza il gioco del calcio lavorando sulle generazioni future per costruire ponti e abbattere quelle barriere che dovrebbero oramai essere solo eredità del passato. Molti ragazzi e ragazze in Erzegovina vedono nel gioco del calcio la possibilità di lasciare quel contesto. Da Inter Campus Domanovici abbiamo visto la nostra ex giocatrice della prima squadra femminile Maja Jelčić, oppure di tre delle nostre ragazze Petra, Lara e Ana, che hanno giocato in Inter Campus sino ai 14 anni e da gennaio 2025 sono state convocate nella squadra femminile della Bosnia Erzegovina under 17.
07.02.2025