MILANO – Non esiste Inter Campus senza istruzione. L’educazione passa dallo sport e dai campi di calcio, ma anche e soprattutto dalle classi di scuola, in cui oggi migliaia di bambini italiani si ritrovano dopo il periodo estivo. E’ un rientro speciale dopo anni di incertezza, in cui gran parte della didattica si è tenuta da casa.
Proprio come nel calcio, la possibilità di stare insieme, soprattutto per i più piccoli, è parte fondamentale del processo di crescita, necessaria per creare i primi legami interpersonali che formeranno le amicizie future.
Il “ricatto etico” di andare a scuola per partecipare a Inter Campus è uno dei concetti chiave attorno a cui si è formato il progetto nerazzurro, 25 anni fa in Brasile, dove il tasso di abbandono scolare era altissimo. Allora ci si chiese “Cosa possiamo fare attraverso il calcio per affrontare questo problema?”. Si decise che per partecipare, l’unico obbligo sarebbe stato frequentare le lezioni – senza note rosse – e così fu.
In molti paesi, i bambini vanno addirittura in classe con le maglie dell’Inter, per correre all’allenamento appena suona la campanella. Compagni di banco e di campo, in un percorso di crescita che non si ferma mai.
12.09.2022