LUBUMBASHI – ‘Très bien, très bien, merci! Venez tous ici!‘. Come tutti i giorni, si conclude così anche l’ultimo allenamento condotto dai nostri allenatori su questo campo sperduto, distante un’ora di macchina e chissà quante buche dalla città di Lubumbashi.
I 40 bambini della sessione odierna si avvicinano ai due ‘Mzungu’ (bianchi, in swahili), ovvero ai due allenatori di Inter Campus Alberto e Lorenzo. Li salutano con il loro sorriso candido e splendente e poi escono da quel misto di terra rossa e fango, circondato da un verde lussureggiante, che per noi non è altro se non uno spazio aperto, ma che per loro rappresenta quasi San Siro. È il loro campo da calcio, dove giocano tutti i giorni da tre anni a questa parte, da quando insieme ad Alba Onlus è stato avviato anche in questo spicchio di mondo il progetto sportivo-educativo Inter Campus.
Fuori dal campo i bambini si rivestono e rimettono le scarpe, rotte, bucate o spaiate, che avevano lasciato prima dell’inizio dell’allenamento a bordo campo. Perché da queste parti le scarpe da calcio vanno salvaguardate: è troppo difficile averle e quindi vanno tutelate. Non si possono usare tutti i giorni, di solito ci si allena a piedi nudi. Per chi le scarpe le ha, chiaramente. Chi non le ha usa ciabatte, sandali o mocassini. Tanti piccoli piedi vestiti nei modi più originali, ma non importa, qui a Lubumbashi come altrove, la gioia più grande è poter essere sul campo e giocare con la maglia nerazzurra insieme ad Inter Campus.
11.04.2014