[Focus Camerun: Inter Campus agli occhi dei protagonisti]

Ho conosciuto Inter Campus tramite il partenariato con il Centro Sportivo Italiano, che aveva dei progetti in Camerun. Un responsabile italiano di Inter Campus, Massimo Seregni, era arrivato a loro per mezzo del Centro Orientamento Educativo della diocesi di Milano. Ci conoscemmo presso il centro di Mbalmayo, e capimmo subito di essere sulla stessa  lunghezza d’onda. Da allora (era il 2001!) abbiamo sempre collaborato con soddisfazione.

Il Progetto Sociale di F.C. Internazionale è per noi un formidabile vettore di inclusione sociale al servizio della promozione dei diritti dell’infanzia per accedere e partecipare ad attività sportive e ludiche e di beneficiare di una educazione integrale in un’Africa di problemi permanenti e spesso purtroppo teatro di catastrofi.

Da circa vent’anni il progetto è un elemento “federativo”, che unisce i bambini vulnerabili dei quartieri cittadini poveri e pericolosi come Mvog-Ada o Rails-Bénoué nella capitale Yaounde a quelli dei villaggi rurali lontani come Yokadouma o Garoua-Boulai, e permette ai bambini anglofoni di Bafmen di socializzare con i bambini francofoni di Mbalmayo e di Baham e di vivere insieme. In breve ha permesso ai piccoli di rompere le barriere della stratificazione sociale, perché tutti i bambini sono uguali: i bambini poveri ricevono in dono il materiale sportivo che si potrebbero permettere solo i bambini privilegiati, e giocano e si divertono con gli allenatori camerunesi e italiani, spezzando le catene della esclusione sociale.

Inter Campus ha permesso di rafforzare nei bambini e negli educatori sportivi i legami sociali e valori come la fratellanza, la solidarietà, la non-violenza, la tolleranza e la giustizia.

26.04.2019

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