BRUNICO (BZ) – Gabriele Salvatores dice che per lui commuoversi è difficile, anche alla presentazione dei suoi film, ma questa prima clip di immagini e volti, tratta da quanto girato in Iran e in Bosnia fra i bambini di Inter Campus, emoziona profondamente anche lui, come tutti quelli che partecipano alla presentazione del film che sta preparando. Salvatores e il presidente Massimo Moratti raccontano uno di fianco all’altro questo progetto, Moratti ripercorrendo i primi passi dall’iniziativa, nata da un’idea, ma anche da un’esperienza di vita di Massimo Moretti, ‘non perché ci sentissimo in aria di buonismo -sottolinea- ma perché avevamo in mente delle necessità nel mondo, così abbiamo avviato questa operazione. Non l’abbiamo mai reclamizzato, perché richiedeva molta attenzione, nel rispetto dei bambini, della loro provenienza e delle loro culture’. Adesso, che i bambini sono più di diecimila, le nazioni affiliate diciassette, i Paesi dove si sono svolti e si tengono interventi decisi sulla base delle esigenze dettate dalle circostanze venti, Intercampus diventa un documentario, diretto da Gabriele Salvatores, che vuole essere, dice il presidente, un grazie all’affetto con cui tutti ci hanno accolto. Non solo, aggiunge Salvatores, sarà un film documentario che avrà anche valore conoscitivo. ‘Il mondo è sempre più piccolo -spiega- anche se mantiene al suo interno delle meravigliose diversità, che diventano dei pericoli solo se vengono assunte come unica verità possibile. La speranza è che le diversità comunichino, i bambini nel mondo buddista sono definiti dei piccoli Buddha, perché annullano le diffidenze e le diversità nel senso sbagliato del termine. Mi ha emozionato vedere salire su un pullman un bimbo musulmano sottobraccio a uno ortodosso, e ancora di più scoprire che un pallone e una maglietta nerazzurra uniscono così tanto e azzerano ogni differenza’. Il regista spiega come lui ami il calcio da sempre, proprio perché sport di squadra, e questa possa essere una metafora del mondo, che in fondo è un pallone e tutti noi dovremmo essere una squadra. Ha incontrato nello staff di Intercampus e nella Società quasi pudore nel far conoscere la realtà cui avevano dato vita, ma ‘a volte fare le cose col cuore non basta per farsi conoscere’. Cita Malcom X, che disse ‘non dateci pesci, insegnateci a pescare’, per illustrare la filosofia di fondo di queste scuole di calcio e di vita che con i colori nerazzurri si sono sparse nel mondo, senza finalità di scouting, piuttosto, per vedere se attraverso il calcio e l’Inter si possano far crescere anche dei buoni mariti, dei padri, dei lavoratori. Prodotto con la Red House, il documentario sarà diffuso per il maggior numero di spettatori possibile, e ultimato nei prossimi mesi, a celebrare il Centenario. Otto i Paesi scelti, fra i quali il Brasile, la Colombia, laddove sarà possibile due realtà come Libano e Israele e Palestina. A fianco di Salvatores, lo staff di Intercampus, Guido Lazzarini, Fabio Scamoni e Carlotta Moratti.

15.07.2007