[Africa nerazzurra: un’occasione da non perdere]

Il viaggio per il Camerun inizia in un giorno di forti piogge; in macchina scorrono veloci i problemi congolesi, il giorno che sta per iniziare è un giorno importante. Viaggiare all’interno del continente africano è difficile anche in aereo, pochi i collegamenti e molto oneroso, pochi se lo possono permettere e questo non favorisce le relazioni tra paesi che seppur lontani, hanno molte cose da condividere, mi considero quindi un privilegiato. Il mio viaggio per Yaoundé durerà più di 24 ore, tra sosta a Nairobi e scalo tecnico in Zambia.

Un privilegio partecipare agli allenamenti tenuti insieme ad allenatori e allenatrici provenienti da Uganda, Angola e Camerun. Incontrarsi in Africa, tra africani, è un evento importantissimo che rimarrà indimenticabile, grazie a Inter Campus e UEFA Foundation: l’importanza di poter comunicare sulle nostre differenti esperienze, le nostre difficoltà, di arrivare a comprenderci perfettamente nonostante le diverse lingue parlate, è un passo fondamentale del nostro percorso all’interno del progetto, così come poter imparare da persone ricche di esperienza e di talento come allenatori e allenatrici del progetto. Viviamo in paesi con infinite risorse umane, purtroppo poco sfruttate e anche nel mondo del calcio africano, gli allenatori bravi sono pochi e lavorano tutti per le squadre più importanti; l’occasione di ritrovarsi e condividere con persone altamente qualificate è un’occasione di apprendimento unica, le distrazioni non sono permesse. Certe occasioni, in Africa, arrivano una volta sola nella vita.

Lascio il Camerun con la mia testa che riesce finalmente a dare vita ad una asserzione che lessi anni fa, scritta dal grande filosofo Achille Mbembe: il futuro dell’umanità si trova nella convivialità.

04.02.2022