PERNAMBUCO – Nel nordest brasiliano, giugno è un mese di festa in onore di San Giovanni Battista, ma è anche il periodo in cui le piogge cadono più copiose. Nonostante gli spazi enormi tra i campi di grano dell’entroterra del paese, la maggior parte degli allenamenti si tiene quindi al coperto, nelle palestre da calcetto, o futsal, come lo chiamano loro.
Inter Campus, da diversi anni, lavora in partnership con le scuole della provincia di Vicencia, dove i bambini e le bambine sono seguiti non solo per la parte sportiva, ma anche per quella scolare e attitudinale da professori e assistenti, che fin da subito hanno colto il potenziale del calcio come leva sociale.
Così ad Angelicas, Mourupé, Trigueiros, Aracoiaba e Buenos Aires, prima di scendere in campo col pallone, passiamo nelle aule per valutare le pagelle degli alunni, confrontandoci con i docenti con l’obiettivo di mettere lo sport al servizio della crescita sana dei ragazzi.
Non mancano, purtroppo, episodi di violenza tra pari e intrafamiliare, che spesso emergono attraverso le confidenze con i compagni di squadra o le allenatrici, che in modo premuroso intervengono attraverso una solida rete di supporto psicologico.
A volte sentirsi a proprio agio significa confidare il proprio stato d’animo a un adulto di fiducia. È anche questo il potere dello sport: aprire il cuore di ciascuno facendoci sentire forti in quanto parte di una squadra. Allor sì, il pallone è un pretesto per partite più importanti.
24.06.2024