PERNAMBUCO – É la peggior tragedia ambientale mai registrata nella zona: per giorni ha piovuto quasi ininterrottamente sul Pernambuco, che ha dichiarato lo stato d’emergenza, chiudendo le scuole e sospendendo i trasporti locali.
L’arrivo di Inter Campus è come sempre motivo di entusiasmo per bambini e famiglie, anche se i campi, normalmente affollati e chiassosi, sono impraticabili per via del maltempo. A occuparli per lo più pozze d’acqua e animali. Molte famiglie hanno perso la casa e chi può offre aiuto ai vicini. Oltre 100 le vittime registrate dalle Autorità.
“Abbiamo perso la casa e stiamo vivendo in uno spazio in affitto”, dicono José Klaiton e Jason Gabriel da Silva, due fratelli che fanno parte del progetto Inter Campus “Mi è piaciuto così tanto ricevere la maglia dell’Inter che se potessi.. vorrei che succedesse di nuovo!”
La visita ad Aracoiaba, storico nucleo nerazzurro, é stata annullata a causa della viabilità interrotta. Anche le comunicazioni vanno e vengono. Quando si può, gli allenamenti si svolgono in palestra, per non perdere la voglia di stare insieme. É così a João Alfredo, Passira e Vicencia, dove le stesse municipalità si prodigano affinché l’accoglienza resti calorosa come vuole la tradizione brasiliana. Per la prima volta, ci dicono, arriva qualcuno dall’Europa in queste zone rurali. É un momento difficile, ma per questo ancor più significativo, occasione per ribadire come il progetto sociale nerazzurro vada oltre il terreno di gioco. Il ruolo educativo di Inter Campus, a supporto dei percorsi e degli apprendimenti scolastici, trova concretezza nelle attività pratiche e teoriche in campo e in aula con bambini e allenatori, diventando così esempio virtuoso che si ripercuote.
Ognuno investito di una responsabilità in più, proprio grazie a quella maglia indossata da Ronaldo ormai 25 anni fa: bambini e bambine compromessi – con tanto di mano sul cuore – ad essere persone buone, adulti impegnati a valorizzare la presenza di Inter Campus secondo i valori sani dello sport per tutti.
La settimana, che doveva chiudersi con un grande evento aggregativo, termina con incontri più circoscritti, di gioco e dialogo. La parola più ricorrente é Gratidão – gratitudine – pronunciata da sindaci, docenti e alunni in un coro unanime a cui facciamo eco.
Volge al termine la visita in un clima sobrio di solidarietà, tra tanti abbracci bagnati e una promessa: quella di coltivare la speranza attraverso un pallone.
20.06.2022