RIO de JANEIRO – Ha gli occhi luminosi di un bambino e l’entusiasmo di chi tocca un pallone per la prima volta. Quando ci vede arrivare ci corre incontro, vestito Inter da capo a piedi. I capelli bianchi si stagliano sul nero della sua pelle; è esile, con un po’ di pancetta. Giocava nel Vasco da Gama, storica squadra di Rio de Janeiro. Da allora, lo chiamano Campeão (campione).
Sono passati forse 50 anni, ma la sua passione per lo sport non accenna a diminuire. “Dal primissimo giorno di Inter Campus, ho allenato generazioni di ragazzi come se fossero nipoti – ci dice – diventando per loro un riferimento di vita.”
Siamo qui per la solita formazione, ma bastano pochi secondi per capire che la lezione, oggi, ce la darà lui. Mettiamo via i manuali e assistiamo al suo allenamento, forse non troppo ortodosso, ma carico di gioia. Il suo sguardo ci cerca orgoglioso, a dimostrazione di essere ancora in forma. In campo una trentina di giovani, che altrimenti sarebbero per strada. Giocano senza ambizione, solo per divertirsi. Eppure c’è ordine, rispetto, ardore: è Campeão a dettare le regole.
Non sappiamo come sia nato il soprannome, ma dal suo spirito crediamo di intuirlo.
29.02.2020