‘I miei primi viaggi ‘sociali’ iniziano alla fine degli Anni 80, missioni di volontariato nei paesi in via di sviluppo’ ci racconta Gerry, storico partner di Inter Campus Cambogia.
Dopo aver visitato molte nazioni, approda in Cambogia, insieme al suo gruppo.
‘Qui’, continua Gerry nel suo racconto, ‘in un villaggio remoto, a cinquanta chilometri da Phnom Penh – dove oggi abbiamo la scuola di Missione Possibile e dove è attivo il progetto Inter Campus – ci avvicinò l’anziano capo villaggio per chiederci di aiutare la popolazione locale, sterminata dal feroce genocidio dei Khmer Rossi. Centinaia di bambini erano rimasti senza scuola a causa dell’estrema povertà e della mancanza di insegnanti, vittime di Pol Pot e dei suoi. Raccogliemmo la sfida e nel 2006 inaugurammo la scuola elementare di Missione Possibile con le prime 6 classi.’
L’alleanza con Inter Campus nasce nel 2011 e porta nella scuola di Gerry un importante tassello mancante: la parte ludico sportiva. ‘Non fu semplice partire. Il calcio in questa parte del mondo era totalmente sconosciuto. L’istinto dei bambini davanti alla palla era quello di passarsela con le mani!’ Gerry ci racconta che col tempo i bambini si sono appassionati al calcio e si sono sentiti parte della grande famiglia nerazzurra, grazie anche alla maglia dell’Inter che rappresenta un simbolo di identità. I bambini non hanno nulla: la divisa della scuola e la maglia dell’Inter. Questo fa sì che ne abbiano un’estrema cura. A dispetto delle aspettative, dettate da pregiudizi culturali, le bambine si sono dimostrate da subito entusiaste dell’opportunità che Inter Campus offriva loro.’
A Roong, dove molti dei bambini, prima di Inter Campus, venivano mandati dai genitori a lavorare nei campi, il diritto al gioco è stato restituito insieme al diritto all’istruzione, ci dice Gerry, orgoglioso dei progressi fatti insieme alla su amata Inter.
‘I bambini sarebbero andati comunque a scuola ma così vanno più felici!’
31.05.2019