“I governi firmano i trattati, le persone fanno la pace.” Questa è una delle massime di Buma Inbar, israeliano di 72 anni, di origini polacche, che dal 2013, insieme a Ghetton, è attivo nel Progetto Israele e Palestina con un ruolo speciale, che lui stesso si è dato, “Uomo di pace”. Una vera e propria missione la sua che dal 1995, anno in cui perse un figlio nel conflitto in Libano, lo assorbe a 360 gradi. La tragica perdita lo portò a lasciare il mondo del lavoro per occuparsi delle “popolazioni coinvolte” – così definisce i due popoli che abitano questa terra di conflitti e dolori – e ad occuparsi di attività sociali e di pace. “Mi dedico in modo indipendente, senza legami con nessuna associazione, collaborando con le persone che come me vogliono fare la pace. Così passo dalla raccolta delle olive nei territori palestinesi, al supporto a malati palestinesi che vengono a curarsi in strutture ospedaliere in Israele, al mio contributo ai bambini di Inter Campus.”
Grazie a Buma i bambini palestinesi possono passare i check-point e andare a giocare con gli altri bambini a Gerusalemme e a Tel Aviv. È lui che procura i permessi, è lui che li accompagna in pullman ai tornei e – quando si può – è lui che li porta al mare, allo zoo, a fare quelle cose che piacciono tanto ai bambini specialmente se è la prima volta che le fanno! È sempre Buma che ci accompagna, durante le nostre visite, nel villaggio palestinese dove lavoriamo e ci spiega, ci racconta, ci mostra la Palestina con il suo sguardo critico e allo stesso tempo costruttivo. “In attesa e con la speranza che l’occupazione finisca, è importante fare qualcosa” ci dice sempre. “E Inter Campus ha fatto e può fare molto. Perché è un’entità terza. È una realtà italiana. Non coinvolta, super partes, perfetta per essere un valido strumento di pace. Il mio compito è aiutarvi a trovare nuovi partner palestinesi e coinvolgere più bambini!”
Ci confida che tiene il libro di Inter Campus sul suo comodino, “Inter Campus è un progetto unico al mondo. Conosco bene i vostri valori e anche se a volte posso non essere allineato con tutta la vostra direzione, credo che non ci siano parole per descrivere quello che fate qui!” Buma ci saluta con una delle sue frasi piene di positività: “Grazie alla palla rotonda facciamo e faremo bene alla terra rotonda.”
29.03.2019