ASUNCIÓN – Atterrati in una caldissima Asunción, ad attenderci come sempre c’è Julio Gonzalez, coordinatore di Inter Campus Paraguay ed ex giocatore del Vicenza, la cui storia è risaputa da tutti gli amanti del calcio.
I nuclei nei quali operiamo dal 2008 sono il quartiere immondezzaio Cateura e Zeballos Cué. Il primo coinvolge quotidianamente 160 bambini e bambine. Con le loro famiglie, vivono nella discarica e delle risorse della discarica, raccogliendo i rifiuti e separandoli per poi rivenderli. Dopo l’ultima alluvione alcuni nuclei familiari si sono spostati letteralmente in strada. Hanno costruito baracche di legno ed è lì che oggi abitano.
A Zeballos Cué, invece, ci sono bambini del quartiere e bambini orfani che vivono nelle strutture di Aldea SOS. Il nostro campo, con le porte nerazzurre e reti nuovissime inaugurate in occasione della nostra visita, è sconnesso e con molti dislivelli: durante la stagione delle piogge si allaga e diventa praticabile solo in certe zone. Quelle allagate sono popolate da maiali, galline, cani e zanzare.
A Cateura prima di iniziare l’allenamento si ripulisce il campo dalla spazzatura, o almeno da quella visibile. I rifiuti, infatti, a furia di giocare, riaffiorano sulla superficie del campo in sabbia. Bottiglie di plastica, pezzi di metallo, parti di tetto delle case portate dal vento. Nonostante tutto, con tenacia e ottimismo, l’allenatore locale Raimundo, aiutato da Fermin, si occupa di far crescere sportivamente e umanamente i bambini che, terminata la scuola, invece di lavorare in discarica, vengono al campo a giocare, divertirsi e imparare attraverso regole e giochi studiati appositamente per loro. Il nostro campo, un piccolo miracolo in mezzo a tanta miseria e povertà.
Gli allenatori di Zeballos Cué sono Reinaldo, Celso e Kevin. Quest’ultimo ha una storia esemplare. Oggi diciassettenne, nel 2009 ha partecipato alla Coppa del Mondo inter Campus, insieme ad altri 300 bambini provenienti da tutto il mondo, ospite con noi a Figline Val d’Arno in Toscana. Già allora Kevin si distingueva per la sua grande simpatia e adesso è proprio lui che insegna ai bambini, con la stessa voglia, determinazione ed allegria con cui l’abbiamo conosciuto sei anni fa.
20.11.2015