[La felicità in un torneo]

Gerusalemme – I bambini arrivano alla spicciolata, sul campo di Gerusalmme. Sono le 4.30 pm, il freddo, malgrado l’avvicinarsi della primavera, è pungente.

Sono passati due anni dall’ultimo torneo tra tutti i nuclei, organizzato qui a Beit Zafafa nell’aprile 2017.

Due anni in cui sono mancate le condizioni di tranquillità e sicurezza minime per poter invitare i bambini dal West Bank, senza rischi. Abbiamo aspettato, ascoltando i consigli di chi ci aiuta a portare avanti un progetto che necessita di cure, attenzioni e mediazioni quasi quotidiane. Fiduciosi. Abbiamo continuato a portare i bambini di Gerusalemme a giocare a Tel Aviv e i bambini di Tel Aviv a giocare a Gerusalemme.

Finché nell’ultima visita di ottobre si è aperto uno spiraglio di speranza e i nostri amici e consiglieri – che conoscono molto da vicino le criticità di questo mondo complicato – ci hanno dato il loro appoggio nel portare avanti l’iniziativa. Buma ha procurato tutti i permessi per i check point  e organizzato un pullman che ha portato a Beit Zafafa 17 bambini palestinesi. Ad accompagnarli, oltre allo storico allenatore Gheisan, anche il suo assistente, Liath, ex bambino Inter Campus.

In un Paese dove è impossibile fare programmi e dove è importante imparare a seguire l’altalena dei momenti e delle vicende, adattandosi all’onda, senza remare contro, avere nello staff un bambino formato dai nostri allenatori in 5 anni di attività continuata è un traguardo prezioso come la riuscita del tanto desiderato torneo.

18.03.2019

Foto

altre foto