B. è una ragazza allegra, poco più che ventenne, che ha sempre vissuto a Gerusalemme Est, dove ha studiato e dove ora lavora. Ama così tanto il calcio che qualche anno fa è entrata a far parte di Inter Campus come allenatrice; per permettere a tanti ragazzi e ragazze, il cui destino è spesso segnato da stereotipi e pregiudizi, di giocare e crescere. Il problema principale in questi luoghi è la mancanza di integrazione etnica e religiosa che a volte rende difficile stabilire un dialogo, uno dei principali obiettivi del progetto nerazzurro condiviso recentemente anche attraverso l’adesione alla campagna europea Show Racism The Red Card
“Nei primi due anni il rapporto è stato molto complicato, (i bambini – ndr) non volevano parlarsi, non volevano stare insieme. Innanzitutto, parlano lingue diverse. Il popolo ebraico non conosce minimamente l’arabo. I bambini arabi, d’altra parte, conoscono un po’ di ebraico, ma non abbastanza per sostenere una conversazione. I primi due anni sono stati difficili, ma poi le cose sono migliorate e ne sono felice. I ragazzi ora giocano insieme e persino discutono! Dicono: “Voglio quel ragazzo ebreo nella mia squadra”. Vogliono essere nella stessa squadra. Le cose stanno migliorando “.
B. ci ha raccontato la sua esperienza e condiviso alcuni aneddoti, sottolineando il ruolo importante che il tempo gioca in termini di consapevolezza e conoscenza. A volte la società stessa ha un’influenza negativa e fare sport per una ragazza non è sempre una cosa semplice.
“Per quanto riguarda le ragazze… prima di tutto io sono araba quindi ho incontrato diversi problemi e non voglio che le bambine debbano affrontare quello che ho affrontato io. So che sarà molto difficile per loro… La società non vede di buon occhio le ragazze arabe che giocano a calcio, perché si dice che il calcio sia uno sport per uomini. Non credo in queste cose e cerco di fare del mio meglio per creare la mia squadra. Lavoro con bambine e ragazze dai 6 ai 12 anni e vedo che si divertono, quindi perché non possiamo giocare a calcio? È uno sport per tutti. Tutti amano il calcio. Tutti! Anche le ragazze hanno diritto a giocare e questo è uno degli obiettivi di Inter Campus ”.
26.04.2021