COCHABAMBA – Nuova visita di Inter Campus in Bolivia, dai bambini di Fondazione Casari a Cochabamba, nel quartiere Ticti Norte, e a Sacaba nel quartiere Entre Ríos, dove invece il progetto è condotto insieme alla Municipalità e al Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. La Bolivia ci ha accolti con un clima frizzante, tra nubi minacciose alte fino a coprire le cime dell’imponente Cordigliera del Tunari, rovesci temporaleschi, sprazzi di sole, ma anche tensioni popolari e manifestazioni a favore o contro la possibile ricandidatura di Evo Morales.
Inter Campus Bolivia nella sua totalità include otto allenatori e 320 bambini e bambine. I piccoli partecipanti al progetto sociale nerazzurro provengono dalle realtà più disagiate, come quartieri abusivi dove la popolazione è al di sotto della soglia di povertà e mancano i servizi essenziali. In queste aree la violenza prolifera e diventa ancora più importante la presenza di attività educative e ricreative strutturate e durature, al fine di promuovere l’inclusione sociale, migliorare la qualità di vita dei bambini ed evitare che vengano adescati dalle pandillas (bande criminali giovanili).
Parte integrante del progetto Inter Campus Bolivia anche i figli dei detenuti delle carceri di San Antonio e San Sebastián. Questi bambini e bambine fino ai sei anni (e spesso anche oltre) vivono insieme ai genitori nelle strutture penitenziarie: ambienti angusti, sovraffollati e pericolosi, ma che spesso sono l’unica soluzione se il solo genitore che si può occupare dei figli vi si trova rinchiuso. Ogni settimana i bambini escono dal carcere ed accorrono al centro ricreativo di Fundación Casari per svagarsi e giocare in uno spazio libero, accompagnati dalla vulcanica Suor Maria Angeles – la quale coordina la Pastorale Penitenziaria di Cochabamba – e accolti da Massimo e Veronica Casari, oltre che da una equipe di educatori, psicologi e allenatori. Il Ministero dell’Educazione boliviano ha riconosciuto questa attività come unico esempio a livello nazionale di sostegno educativo e ricreativo dedicato ai figli di detenuti e come buona pratica da esportare in tutto il Paese.
24.02.2017