Ogni 21 settembre le Nazioni Unite invitano ad osservare la Giornata Internazionale della Pace. Quest’anno la ricorrenza è dedicata al 70esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata il 10 dicembre 1948. Nel documento, che riconosce i diritti inalienabili dell’uomo, non c’è un articolo che faccia riferimento specifico al diritto alla pace. Per questa ragione, la comunità internazionale è chiamata quest’anno a riflettere sul significato della pace quale diritto umano e a rispondere alla domanda: ‘Che cosa significa per te il diritto alla pace?’
‘Darle una possibilità’, come cantava John Lennon. Aprirsi al dialogo e al compromesso, primi passi per costruire le basi di un diritto molto spesso negato. Nel caso di Inter Campus, provare a costruire un progetto di integrazione in uno dei paesi più a rischio di conflitti, come Israele e Palestina.
Attivo ad intermittenza, proprio a causa delle vicende belliche e politiche internazionali, il progetto nasce molti anni fa e si consolida con una nuova spinta nel 2013, insieme alla collaborazione di Ghetton. Negli ultimi cinque anni – densi di scelte politiche che avrebbero potuto mettere a rischio le attività – il progetto si è rafforzato e consolidato, grazie all’impegno e alla fiducia di tutti gli interlocutori – locali e non – che hanno combattuto ogni giorno per fare in modo che i bambini giocassero insieme. Bambini con la kippà ed allenatrici con il velo, in una realtà delicata e complessa come una piccola creatura che necessita di cure costanti, dedizione, interpretazione. Un lavoro di squadra e dal basso, senza perdere di vista l’obiettivo, mettendo insieme forze e sostanze, per ridare diritto al gioco e alla pace.
21.09.2018