Sandra ha 15 anni, capelli corti e un viso magro, quasi scavato nelle gote e più ampio nelle tempie, le spalle un poco incassate in una struttura apparentemente forte, reattiva e flessibile. Parte palla al piede mostrando doti nettamente al di sopra della media durante la fase iniziale nella quale il gioco prevede la collaborazione per segnare valorizzando il lavoro del gruppo, dal primo che ha dato il via all’azione, sino all’ultimo che ha finalizzato il lavoro di tutti. La corsa leggera e potente ricorda quella delle velociste dotate; sorriso fisso e di poche parole scopriamo che nell’ultimo anno è stata convocata dalla selezione angolana sub 15 e che gioca ora nel Primeiro di Agosto, il team più conosciuto a Luanda e in tutta l’Angola. Da 5 anni e’ parte del gruppo della squadra femminile di Mabubas, area in cui igiene, immondizie, carenza di strutture educative e sanitarie rasentano livelli ormai troppo bassi per poter pensare a una vita fertile e base per un futuro prospero come la gioventù angolana avrebbe il diritto di sognare e di pianificare. Sandra vuole restare a Mabubas e giocare con Inter Campus poiché’ il legame con le sue amiche, gli educatori e con la comunità e’ ciò che la riempie di dignità e valore. La sua allenatrice Sara, 18 anni è già mamma a Mabubas e la incita a trasmettere alle compagne la sua passione e la speranza che, attraverso il sacrificio, la tenacia e le virtu’ della temperanza e amicizia, qualsiasi obiettivo è raggiungibile. Inizia la partita e Sandra viene eletta capitana della sua squadra, nel gioco sembra dettare i ritmi e i tempi ma non vuole strafare e prevalere, ha capito che il gruppo ha bisogno di leadership e di esempi e meno di giocatrici urlanti, aggressive o individualiste. Di questo purtroppo la strada è piena e di lì a poco, al termine dell’allenamento Sandra, insieme alle sue amiche, tornerà a confrontarsi con tutto ciò sapendo che grazie allo sport ogni sfida diventa possibile e ogni obiettivo più vicino se vissuto insieme a un gruppo unito e coeso.
04.03.2024