[Inter Campus Congo, Luca Attanasio e l’importanza di “fare rete”]

Dopo la tragica notizia della morte di Luca Attanasio, Ambasciatore italiano in Congo, grande amico e sostenitore di Inter Campus, Gabriele Salmi, Responsabile nel paese africano dell’Ong Alba Onlus, partner ufficiale di Inter Campus dal 2011, condivide con tutti noi i suoi pensieri a caldo. Gabriele, che oramai da tanti anni vive a Lubumbashi, coordina le attività educative e sportive a favore di circa 200 bambini e bambine. La sua conoscenza delle dinamiche del paese è profonda e forse proprio per questo le sue parole ci aiutano a inquadrare meglio gli avvenimenti drammatici di oggi.

“La comunità italiana è profondamente colpita dal brutale assassinio, siamo sconvolti. Luca era ben conosciuto e ben voluto da tutti e tutte, una persona che si era messa a disposizione della comunità italiana e che faceva un instancabile lavoro di tessitore, cucitore di rapporti tra la comunità italiana e quella congolese, attento alle istanze che venivano dal basso, anche di organizzazioni e persone che non necessariamente godevano di fama internazionale.

Era orgoglioso del lavoro degli italiani e delle italiane in Congo, allo stesso tempo colpito dalle potenzialità congolesi e non solo minerarie e rattristato dalle povere condizioni di vita. Il suo sogno era una pubblicazione che ricordasse il lavoro degli italiani in Congo ed il suo motto era: fare rete, la comunità italiana in Congo deve fare rete. Inoltre, ha contribuito al successo della Biennale dell’arte di Lubumbashi e intendeva sostenere un prossimo progetto nostro legato al lavoro di Pasolini in Congo.

Insieme abbiamo visitato molti progetti umanitari a Lubumbashi, quello che lo colpì di più fu il progetto della scuola “Malaika”, un progetto indipendente, non legato all’Italia ma fortemente legato al territorio e alla comunità, venuto dal basso e a oggi uno delle più belle scuole del Congo. Oggi Malaika è ufficialmente partner di Inter Campus e il suo nucleo coinvolge soprattutto bambine del villaggio Kalebuka, nei pressi di Lubumbashi. A Malaika fu un pomeriggio intenso ed emozionante per lui e la moglie Zakia.

In DRC esistono da sempre dei focolai di tensione che non si sono mai spenti, una sorta di piccola guerra, su quasi tutto il territorio del paese, totalmente frammentata e che prende mille forme, mille interessi, mille attori. Questa piccola guerra ti lascia sì l’impressione di vivere in una sorta di condizione di sicurezza totale, ma in realtà ha delle esplosioni improvvise e violentissime che, come abbiamo visto, non risparmiano nessuno, nell’agguato sono stati uccisi due italiani e un congolese. E come fosse una tempesta tropicale, cerchiamo riparo durante il temporale, per poi uscire quando la tempesta è finita, guardando il sole caldo che toglie l’acqua e ripara i danni del tempo, riportando il tutto alla condizione precedente. Solo che come sappiamo, le tempeste alle volte ci colgono alla sprovvista. Detto ciò, per quanto ci riguarda da vicino, non abbiamo segnali di un peggioramento delle nostre condizioni di sicurezza, e neanche per i nostri bambini.

L’Ambasciata italiana ha da sempre avuto un ruolo importante nelle attività di Inter Campus, l’appoggio diplomatico italiano è risultato fondamentale nel buon esito di qualche missione importante di Inter Campus in Congo, l’Ambasciata contribuisce a portare il progetto verso le istituzioni congolesi e verso il resto della comunità italiana e in questo caso non posso non dimenticare i continui incoraggiamenti di Luca verso il progetto Inter Campus”.

22.02.2021