Il 22 Dicembre 2005 non è la data in cui nacque Inter Campus Paraguay, bensì il maledetto giorno in cui il nostro coordinatore Julio Valentin Gonzalez venne coinvolto in un grave incidente che pose termine alla sua fino ad allora promettente carriera, che all’epoca lo vedeva come uno dei migliori marcatori della nostra serie B: i medici furono costretti ad amputargli il braccio sinistro.
Dopo l’incidente è tornato ad allenarsi col Vicenza, ma non ha mai ottenuto l’idoneità all’attività sportiva agonistica. Nel 2007 ha fatto ritorno nel Campionato del Paraguay, nelle file del Tacuary, dove il 16 Novembre torna a calcare i campi da gioco nella partita contro l’Olimpia Asuncion, ma questa rimane un’esperienza isolata.
Julio adesso ha una nuova vita, dirige con passione e piglio da grande manager l’attività di Inter Campus Paraguay: nel tempo ha coinvolto più di 350 bambini divisi tra i nuclei di Zeballoscue (in prevalenza orfani) e Cateura, un villaggio costruito tra i rifiuti della discarica di Asuncion. Tra i suoi sogni nel cassetto c’è anche quello di tornare in Italia, magari da diplomatico, e continuare ad essere un esempio per i giovani del suo paese.
La prima cosa che ha fatto incontrando la delegazione di Inter Campus in visita è stata quella di chiedere delle condizioni del nostro capitano: gli ha lanciato un messaggio in cui diceva che è stato sempre un esempio per lui e che, se c’è riuscito lui a tornare in campo, figurarsi Javier, con tutto l’amore e la passione che ha per questo gioco e per questa maglia.
Ama ripetere che quando fu contattato da Aldo Montinaro per immaginare una collaborazione quasi non ci credeva, pensava fosse uno scherzo di qualche burlone ex compagno di squadra. In realtà il tramite fu un suo ex compagno, Trevor Trevisan, attualmente pilastro del Padova Calcio, ma quando si vide arrivare la mail ufficiale dell’Inter che per valutare l’apertura di un progetto a scopo sociale gli annunciava un sopralluogo quasi sveniva…
Con Inter Campus Julio ha incontrato anche il suo quarto figlio Moses. Ha combattuto per averlo in adozione dalla Aldea SOS Children, primo partner del progetto nel paese, e per lui spera nel miglior futuro possibile.
Insieme ai nostri allenatori Juri e Lorenzo in questa settimana non ha voluto solo assistere agli allenamenti, non resisteva alla voglia di essere lui il “dimostratore” del gesto e insieme agli altri non vedeva l’ora che arrivasse il momento della partitella, nella quale non c’erano sconti per nessuno ed a ogni Gol tutti ad abbracciarlo.
18.05.2013