[Inter Campus, la ricchezza della diversità]

‘Vivevo a Mostar insieme alla mia famiglia e ricordo che si festeggiava il Natale in casa nostra, assieme ai nostri vicini musulmani mentre durante il Bayram, importante festività della religione islamica, eravamo loro ospiti. Stavamo bene; poi è iniziata la guerra…’.

Così Zorica – responsabile dell’Associazione Dubrave, partner di Inter Campus a Domanivići, nel sud dell’Erzegovina – ricorda l’atmosfera di pace che si respirava prima del 1992 e ci racconta, durante  la nostra ultima visita appena conclusa, che l’esperienza Inter Campus è attualmente l’unico esempio di dialogo e integrazione ancora vivo in una regione dove la divisione tra cristiani e musulmani si traduce anche nella destinazione separata di scuole e negozi.

‘Le cose stanno lentamente migliorando, i figli dell’Imam della moschea del villaggio ora si allenano con Inter Campus e molti genitori della comunità cristiana hanno scelto di portare a giocare qui i loro figli. Mentre a scuola sono nello stesso edificio ma su due piani separati, sui campetti Inter Campus i bambini crescono assieme, diventano amici e sono un modello educativo per i loro genitori’.

Zorica parla il bosniaco (e poco Inglese) e Sinisa, nostro referente operativo in Bosnia Erzegovina, ci aiuta con la traduzione.  Il progetto a Sarajevo va a gonfie vele, anche grazie a Sinisa che vi si dedica quotidianamente, e si lavora sia sul dialogo interreligioso sia sull’integrazione sociale o, come preferisce definirla Hajirija – nostra referente a Sarajevo con l’Associazione Sprofondo Bezdan – sulla ‘ricchezza della diversità’; ecco così che ci ritroviamo in campo con bambine e bambini cattolici, musulmani e ortodossi di diverse provenienze sociali, ma tutti orgogliosamente con indosso la maglia nerazzurra: alcuni sono bambini di strada, altri figli delle classi più povere e disagiate, altri ancora figli della piccola borghesia. Come sempre i nostri tecnici hanno lavorato con il massimo della professionalità per portare avanti la formazione degli allenatori/educatori (alleducatori) locali, che giocano il ruolo decisivo sul percorso educativo dei bambini di Inter Campus.

Nota di colore: il responsabile organizzativo del progetto è musulmano, il responsabile tecnico è cattolico e il referente organizzativo è ortodosso: insieme rappresentano la missione Inter Campus in Bosnia Erzegovina che, al di là del terreno di gioco, forma uomini e donne che un domani siano garanti del dialogo e della pace.

Importante inoltre l’incontro del team Inter Campus con l’Ambasciata Italiana a Sarajevo che ha rinnovato il suo pieno supporto al Progetto, mettendo le basi per nuove collaborazioni.

17.10.2016

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