[Un ponte nerazzurro in Sudamerica]

Nel mondo Inter Campus capita raramente di fare viaggi di due settimane, sia per evitare di mettere troppa ‘carne al fuoco’ (non ce ne vogliano i vegetariani) durante i nostri corsi e sia per il fitto calendario che, almeno dieci giorni al mese, ci vede impegnati in qualche parte del mondo.

Quest’ultima visita itinerante in Sudamerica è stata però un’eccezione e, se si può dire, un test per noi allenatori: capire come gestire le energie; organizzare insieme al Project Manager la logistica e gli incontri istituzionali; a seconda dei differenti contesti, adattare le proposte formative alle richieste e alle necessità di bambini o allenatori.

A tal proposito Colombia e Brasile (Nord-Est) presentano molti aspetti comuni, ma anche molte differenze.

In Colombia, ad esempio, il gruppo allenatori è consolidato; il livello di preparazione teorica e pratica da loro raggiunto dopo anni di corsi di aggiornamento è molto buono, come hanno dimostrato i risultati dei test a cui li abbiamo sottoposti durante questa ultima visita. Inoltre quasi tutti i bambini e i ragazzi (circa 400 presenti alla festa di Natale) ci conoscono, ci chiamano per nome e non aspettano altro che il nostro ritorno sui campi colombiani.

Grazie alla costante interazione tra Ricardo Martinez, nostro coordinatore locale, e Viviana Mutis, che rappresenta la Fundación Crecer Jugando, la presenza degli allenatori ai corsi è sempre garantita nonostante gran parte di loro debba intraprendere lunghissimi spostamenti per partecipare. Chi deve svegliarsi prima dell’alba e percorrere quattro o cinque ore di auto per arrivare a Cali da Buenaventura o persino chi vive a giorni di viaggio, come Cesar, ‘profe’ del nucleo di Puerto Carreno, località vicina al confine con il Venezuela che sarà la meta della nostra prossima visita.

Per quanto riguarda il Brasile, invece, i progetti sono geograficamente ben distinti e differenti tra loro anche dal punto di vista tecnico: Recife, nostra città storica che ad oggi conta sei diversi nuclei, presenta una squadra di allenatori coesa, preparata e motivata, ricca di domande e che nel tempo si è avvicinata sempre più al nostro metodo, sposandolo, condividendone l’efficacia e utilizzandolo in ogni seduta d’allenamento. Una nota di merito va sicuramente al nostro instancabile coordinatore Augusto Lira, presente su questi campi dal lontano 1997 e fondamentale per la costante crescita del progetto, così come tutti gli allenatori Lucas, Marcelo, Luciano, Leonard, Edmilson e Claudio.

A Camocim, piccola località nello stato del Cearà, il progetto è giovane, molto giovane, diciamo ‘neonato’: aperto da un solo anno ha già fatto enormi passi avanti dopo l’inaugurazione della scorsa primavera. Gli allenatori Jorge e Ana Clara, che verrà sostituita da Dan Dan nella prossima stagione, hanno ben chiaro come strutturare i loro allenamenti appoggiandosi alle attività della scuola. E proprio grazie alla grande passione degli allenatori e alla disponibilità del nostro partner Brincar de Viver, che ci ha fornito un ufficio Inter Campus con tanto di sedie nerazzurre per svolgere i corsi di formazione, l’attività sta migliorando sempre più e i bambini crescono sotto tutti gli aspetti, educativi e tecnici.

Per finire, seguendo cronologicamente il nostro recente viaggio, abbiamo visitato i progetti di Pititinga e Maracajaù. Questi due nuclei possono contare sul ‘tuttofare’ Braz, coadiuvato da Milena, presidentessa della fondazione ‘Vida a Pititinga’. Sotto la sua supervisione Braz segue quattro gruppi di ragazzi e ragazze, divisi per fasce d’età. Con solo due giorni a disposizione il programma è stato molto intenso e decisamente variegato: torneo con tutti e quattro i gruppi presso il centro sportivo ‘Giacinto Facchetti’ di Pititinga, allenamento in stile beach soccer sulla spiaggia di Maracajaù e successivamente accenni di futsal sul campetto in cemento sempre a Maracajaù. Al termine di tutto ciò abbiamo visionato e mostrato a Braz nuove idee di allenamento, sempre in linea con il nostro metodo, e corretto insieme a lui gli errori più comuni (le lunghe file, le intensità troppo basse, la dimostrazione del gesto tecnico, la sua correzione).

Che dire di più? La regola vuole che seminando bene si raccolgano poi degli ottimi frutti… In questo senso Colombia e Brasile non fanno di certo eccezione!

Juri e Andrea

23.01.2017

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