NEW YORK – La frase è semplice, “Grazie di essere qui, alle Nazioni Unite”. Ha due elementi eccezionali, il primo sta in chi la pronuncia, Vuc Jeremic, presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, e ospite a sorpresa della presentazione di Inter Campus al Palazzo di Vetro. Il secondo è quell’accento su dove si è. La sede delle Nazioni Unite, nella sua enormità al centro di una città altrettanto enorme, in quel suo DNA cosmopolita, emoziona profondamente. Lo è di sicuro Youri Djorkaeff, ormai newyorchese d’adozione, quando introduce i protagonisti, fiero del suo passato interista, di Massimo Moratti dirà “il mio Presidente”.
Inter Campus è qui per una storia di pallone, lunga quindici anni, giudicata così significativa da dar vita a questa serata. A venti metri dall’ingresso della sala dell’Assemblea Generale più di duecento persone, ambasciatori, diplomatici, ascoltano le parole di chi si alterna sul palco. E chi sale sul quel palco, parla della vita e del calcio.
Dopo le parole dell’ambasciatore Cesare Maria Ragaglini, di Wilfried Lemke (UNOSDP), di Geeta Rao Gupta (UNICEF), del Presidente Massimo Moratti, interviene Afef Jnifen, che parla della sua terra, la Tunisia, della Primavera Araba, di come sia fiera di annunciare la realtà di Inter Campus Tunisia, sorride anche lei, raccontando quasi sottovoce, rivolta a Geeta, ‘anch’io giocavo a calcio’. Così l’eccezionalità della serata si fa amichevole, l’applauso è spontaneo.

29.11.2012