[Inter Campus Israele e Palestina: pronti per un nuovo inizio]

L’allenamento è fissato alle 2, il sole è caldo, la terra bianca, le strade deserte. Solo i piccoli di Inter Campus, le bambine che escono da scuola, un asinello nel cortile di una casa sgangherata. Gli adulti sono al lavoro, in Israele. I bambini arrivano da soli sul campo del piccolo villaggio del West Bank. Dopo un primo gruppo, puntuale, a seguire, un po’ alla spicciolata, arrivano gli altri. Appena i nostri allenatori prendono la parola per salutare i bambini che conoscono già e dare il benvenuto a quelli nuovi, ricordano a tutti quanto sia importante rispettare gli orari e le regole: primo punto fermo da cui partire. Poi li dividono in piccoli gruppi e inizia la festa! Una carrellata di esercizi per farli correre, saltare, lanciare e ricevere… Scattano veloci, rincorrono il pallone e quando si fermano per riprendere fiato, si mettono in posa sorridendo. Due ore volano via ed è già tempo della foto di gruppo finale. Torniamo verso la macchina di Bouma, un caro amico del nostro Progetto che ci aiuta ad arrivare in Palestina, portandoci da Tel Aviv con la sua auto e che in occasione degli incontri a Gerusalemme con i bambini di Beit Safafa e Tel Aviv, procura ai bambini palestinesi i permessi necessari per attraversare i check point.

Anche sul campetto di Gerusalemme i bambini arrivano con calma… è il mood di questi luoghi! Però ad accompagnarli ci sono spesso i genitori, attenti e interessati al Progetto. A Beit Safafa infatti giocano insieme bambini israeliani ebrei e bambini arabi musulmani. Ed è anche grazie ai genitori – che la scorsa stagione si sono sfidati a calcio sullo stesso campo dove giocavano i loro figli e che non vedono l’ora di replicare! – che l’integrazione prosegue, dando buoni frutti, specialmente in termini di rispetto dell’altro. Se infatti in passato sia qui sia sul campo di Tel Aviv – dove giocano bambini israeliani e profughi africani – episodi di litigi tra bimbi erano piuttosto comuni – durante questa visita nessuna traccia di attriti in campo ma una sana competizione e tanto gioco.

16.10.2017

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