[In campo in Tunisia tra ostacoli reali e avversari invisibili]

Tutto era pronto per l’allenamento: i cinesini già posizionati, le casacche in ordine per essere indossate, i palloni già li, solo da calciare, ma soprattutto 20 ragazzi con la maglia nerazzurra, frementi, scalpitanti in attesa di cominciare. Ma non avevamo fatto i conti con il meteo: improvvisamente si alza un vento gelido accompagnato da piccole vortici di sabbia e più il tempo passava, più aumentava, fin quando ad un certo punto le condizioni si sono rivelate troppo estreme, con vento troppo forte, sabbia nell’aria che limitava la visuale, insomma una situazione che rendeva impossibile la realizzazione di un allenamento. ‘Fermi tutti, stop all’allenamento’. Velocemente raduniamo tutti i bambini in aula, al coperto e…dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo comunque sfruttare la giornata insieme. Decidiamo allora di organizzare dei quiz sul calcio, sulla storia nerazzurra, sui 108 anni di vita della nostra squadra.

Il giorno successivo il vento non cessava, ma perlomeno non c’era più la sabbia che arrivava dal deserto del Sahara, e questo regalava al cielo terso un colore incredibilmente azzurro.

“Le condizioni sono favorevoli” afferma Federico Uncini, nostro referente locale per il progetto. Quindi si scende in campo con il primo gruppo di bambine: allenamento sulla guida della palla. Il vento era comunque molto forte e le nostre piccole calciatrici dovevano stare attente allo spostamento del pallone che in alcuni tratti sembrava una pallina impazzita per il campo, ma questo avversario invisibile aumentava l’attenzione delle piccole atlete, garantendo un’esecuzione del gesto tecnico ancora più efficace efficace.

Dopo il vento la pioggia, ma gli allenamenti continuano: chissà quale condizione estrema riuscirà a fermare la voglia di calcio dei nostri bambini.

06.05.2016

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