[Camerun, dalla teoria al campo]

La visita in Camerun inizia ad Akono, a sessanta chilometri a sud di Yaoundé in direzione della Guinea Equatoriale, con un corso di formazione per quattordici allenatori educatori veterani del Progetto. E’ un numero insolitamente ridotto per i nostri corsi abituali, ma questa volta si è organizzato un clinic avanzato, rivolto a una parte degli allenatori di Inter Campus Camerun, programma che ogni anno coinvolge 180 cellule del Centro Sportivo Camerunese (CSC) con più di duemila bambini, i quali ricevono direttamente o indirettamente il nostro supporto. Al corso teorico, che termina con una valutazione volta a verificare l’acquisizione del metodo Inter Campus, segue sempre una sessione pomeridiana sul campo nella quale vengono coinvolte a turno quattro cellule di bambini di Yaoundé e dintorni, per un totale di sessanta bambini. Particolarmente importante la presenza dei minori di Mvogada, quartiere molto degradato dove il nostro educatore Gerard Talla svolge un grande lavoro di recupero dalla strada e dalle sue tentazioni di illegalità che sta portando, a dire del nostro responsabile nazionale Francis Kammogne, notevoli frutti da un punto di vista della vita scolastica e comunitaria.

Un’accelerazione nella missione nell’ ultimo giorno di permanenza: dapprima all’ambasciatore d’Italia Signora Isopi, che ha guidato il Presidente Mattarella in visita nel Paese la scorsa primavera alla scoperta delle attività del centro COE (Centro Orientamento Educativo) di Mbalmayo con le nostre centinaia di bambini presenti in nerazzurro. L’ambasciatrice ci ha confermato che – nel nostro modo speciale ma molto efficace – portiamo in questo Paese una vera e propria eccellenza italiana. Infine la nostra missione termina con una grande festa-torneo in occasione della Festa della Gioventù nel quartiere difficile di Elig Edzoa, dove la popolazione, costituita perlopiù da immigrati dal Ciad e dalla Repubblica Centrafricana, ha costruito le proprie baracche a ridosso della ferrovia, e usa la linea ferroviaria come strada e come luogo di mercato tranne nelle due volte al giorno in cui il treno passa, quando ritira la propria merce e le masserizie per poi riposizionare tutto appena il treno è passato. In questo luogo c’è fame di spazio per nuove abitazioni di fortuna, ma i nostri educatori hanno convinto la comunità a salvare un piccolo terreno libero in terra battuta per usarlo come campo da calcio per giovani ed adulti del quartiere. Lo sport qui serve davvero a potenziare il lavoro educativo svolto dal CSC e dal COE di Milano, tanto più ora che, vinta la coppa d’Africa, i Camerunesi sognano tutti di essere anche loro dei lions indomptables come i loro beniamini della Nazionale, e ben volentieri lasciano che i loro figli partecipino alle attività di Inter Campus. Centocinquanta i bambini che hanno giocato alla festa-torneo, alla quale hanno partecipato anche alcune mamme sfidandosi ai rigori (premio una bacinella di plastica, utilissima per mille usi nella vita di tutti i giorni). Il torneo ha visto la presenza dei tecnici Giacomini e Redaelli, che hanno tirato tra gli applausi il ballon d’essai (calcio d’inizio, ndr), e dell’avvocato Morelli, console del Camerun a Firenze, che produce sempre i visti della delegazione Inter Campus e si prodiga attivamente per aiutarci nel nostro lavoro, sapendo che col calcio contribuiamo alla crescita di questo Paese e all’amicizia tra i nostri popoli.

13.02.2017

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