[Allenarsi in Angola con Inter Campus]

DONDO – Il campo destinato al nostro allenamento ha poco del classico terreno di gioco. Si tratta più che altro un cortile, il cortile della casa salesiana, per esattezza. Come tutte le case salesiane, è sempre animato da un via vai continuo di persone che entrano ed escono per partecipare ai progetti, per aiutare, o solo per curiosità.

Il fondo in cemento è delimitato da muri non proprio a norma di sicurezza, ma ne teniamo conto quando i nostri 25 bambini iniziano la seduta. O meglio, iniziano in 25, poi, variante dopo variante, si aggiungono bimbi che chiedono di partecipare e…diventano 46!

Inter Campus non nega a nessuno la possibilità di giocare, basta sapersi organizzare: esercitazione coi nastri, quattro file da una parte, quattro dall’altra, obiettivi motori molteplici, dal correre, al saltare, allo sviluppo della lateralità.

I bambini corrono, riflettono prima di agire, in relazione alle nostre richieste. Ad esempio: un battito delle nostre mani corrisponde l’attacco del nastro solo con il piede destro; due battiti, solo col piede sinistro.

I bambini si divertono, perché l’errore viene da noi corretto attraverso scherzi e battute, tenendo ben presente che da queste parti sbagliare in pubblico è un’onta e a bordo ‘campo’ c’è molta gente a guardare. Così invece tutti sorridono, apprendono e migliorano corsa dopo corsa, salto dopo salto. Gli appoggi sono eseguiti per lo più in modo appropriato, così come le spinte coi piedi. Le braccia sono un po’ fisse, ma il limite più grande è il pensiero: i bambini sono poco allenati a pensare prima di compiere l’azione e le nostre varianti coinvolgono tutte le aree, in particolare quella cognitiva.

Bilancio finale: tante difficoltà, tanti stimoli e tanto divertimento per tutti!  Obiettivo raggiunto.

07.03.2016

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